trio
Ho visto lei che.. Pt 1
di JackieB
12.08.2023 |
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"LEI era lì, con un gruppo di amici, piccolina, ma con un fisico che per generosità delle forme ricordava quello di Jackie..."
L'afa di luglio aveva lasciato spazio a un agosto più fresco, la canicola che aveva costretto gli italiani a chiudersi in casa con i condizionatori aveva allentato la morsa, alzando in modo vertiginoso la voglia di sesso di questo periodo dell'anno. L'estate da sempre si riempie di corpi favolosi seminudi, soprattutto lungo le coste, aumentando a dismisura i desideri, anche i più piccanti.Fu così anche per me e Jackie, abbronzati e brilli, come sognavamo di essere nei freddi e lunghi mesi invernali. Lei come sempre da infarto, il sole aveva colorato il suo corpo, delimitando le zone penetrabili dallo sguardo indiscreto dei passanti, dividendole da quelle più nascoste, quelle che bramavo e facevo mie ogni volta fosse possibile, anche in luoghi pubblici e frequentati, non riuscendo a trattenere i miei istinti. Il suo seno faceva fatica a rimanere ingabbiato nei leggeri vestitini estivi, esaltando la sua femminilità prorompente che da sempre aveva solleticato i miei pensieri più bollenti e le fantasie di chi aveva l'opportunità di posare i suoi occhi, anche per un istante, sulle sue forme mozzafiato.
Era una sera d'agosto, una di quelle in cui l'alcol la fa da padrone, insieme alla musica e alla brezza marina della località costiera in cui eravamo. Jackie aveva un leggero abito di seta, di quelli a trame colorate che hanno fatto la fortuna degli stilisti del sud Italia. La profonda scollatura sul davanti lasciava poco spazio all'immaginazione, il grande seno, sodo e abbronzato, culminava in due capezzoli turgidi che il venticello marino aveva indurito così tanto da rischiare di rompere il disegno barocco del vestitino. Lo spacco vertiginoso collegava idealmente il "paradiso" ai sandali gioiello che le ornavano i piedi, attraverso le gambe di seta, mentre la poca stoffa sul retro metteva in mostra la schiena dorata dai raggi, fino al sedere, che manteneva un minimo biancore per un breve tratto, l'unico che il tanga aveva coperto la mattina in spiaggia.
LEI era lì, con un gruppo di amici, piccolina, ma con un fisico che per generosità delle forme ricordava quello di Jackie. Shorts di jeans che non trattenevano il suo lato B pieno e sodo, top che le lasciava scoperta la pancia ed esaltava un seno grande e "tosto", di quelli per cui il reggiseno è un optional inutile. Lo stabilimento balneare era pieno, le stelle di San Lorenzo illuminavano il mare senza bisogno di luci artificiali, il deejay faceva passare un pezzo chill, Nu Genea, un gruppo molto in voga nei club di tutta Europa. Jackie era sotto l'effetto estasiante del gin quando si mischia alla tonica e della musica. Si muoveva leggera, e il suo abito mosso dal vento e dal ritmo scopriva sempre più le parti più chiare del suo corpo. La "pista" sulla sabbia era stretta, Jackie abbozzò un passo e una piccola giravolta e inavvertitamente urtò Lei, che si girò sorridendo mentre parte suo drink lasciava il bicchiere per finirle sul top, che bagnato, rendeva ancora più definito il suo seno e rendeva visibile il piercing che le avvolgeva il capezzolo.
Jackie vide subito il danno e provò a sfoderare il suo miglior sorriso, mentre si scusava con Lei, mentre io (che le stavo vicino mentre ballava, con il corpo appiccicato per farle sentire l'apprezzamento), cercavo di tranquillizzarla. L'altra però reagì in un modo totalmente inaspettato, mi sorrise e un secondo dopo si avvicinò a Jackie e la baciò con foga. Jackie ebbe quasi un sussulto, avrebbe voluto spostarsi, ma la lingua di Lei avvolse la sua, muovendosi su e giù in modo vertiginoso, massaggiando le labbra con vigore ma allo stesso modo con delicatezza. Io rimasi senza parole a guardare la scena, Jackie si staccò per un attimo, mi aspettavo imbarazzo, con Jackie indispettita, che si inalbera con l'altra. Invece no, mi sorrise, mi prese e mi spinse verso di sé a pochi passi dall'altra. E iniziò a baciarmi con una foga che non vedevo da anni. "Il bacio l'avrà eccitata" pensai tra me e me, immaginando che una volta a casa, avrebbe ripensato alla scena. Nemmeno il tempo di fare queste considerazioni che mi prese e mi spinse verso P. (era questa l'iniziale del nome con cui si presentò qualche minuto più tardi), facendomi capire che era il mio turno di provare quelle labbra.
Non lo sapevo ma in quel momento stava iniziando una delle serate più bollenti e più eccitanti della mia vita..
CONTINUA...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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